Tv e dintorni

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Televisioni Digitali: le nuove Sofa-Tv… e non solo

seminario– il 13 dicembre 2007 l’Osservatorio sulla nuova TV della School of Management del Politecnico di Milano ha presentato il suo rapporto di ricerca annuale. Aula gremita, circa 600 persone, e’ gia’ la dice lunga in questi tempi in cui spesso i relatori sono piu’ numerosi del pubblico, organizzazione inappuntabile, compresa la consegna del rapporto di ricerca all’uscita. I ricercatori del Poli hanno tentato di mettere un po’ di ordine nel concetto di nuova tv, proponendo una classificazione non tanto basata sugli aspetti tecnologici (ormai difficile data la convergenza e lo sfumare di confini fra i diversi formati, dispositivi,ecc) ma sulla user experience, o modelli di fruizione, approccio che ho molto apprezzato e che condivido. Si e’ parlato quindi di tre grandi famiglie: le sofa tv, le desktop tv e le hand tv. Queste tre famiglie sono in competizione fra loro sia nei confronti dell’utente finale per quanto riguarda il tempo e la capacita’ di spesa, sia nei confronti delle imprese che investono in pubblicità . La ricerca ha censito circa 1100 canal, intesi come aggregati di contenuti e sono stati approfonditi 50 casi di studio. Il report completo si può scaricare da qui

Gli scenari emergenti sono stati sintetizzati da un punto di vista tecnologico, con il neologismo “internettizzazione”, ovvero l’adozione di strategie multicanali, multiterminali e legate all’aumento della banda larga disponibile e alla sua distribuzione piu’ capillare. Dal punto di vista sociologico, si e’ inventato invece il neologismo “webbizzazzione” ovvero approccio piu’ ipertestuale, non standard e molto legato al paradigma 2.0 Le due tavole rotonde che sono riuscita a seguire quella sulla sofa tv e sulla desktop tv, a mio avviso hanno riproposto la dualità che vivo ogni giorno nel mio lavoro: chi vede la nuova tv da un punto di vista tecnologico e quindi si interroga sulle nuove possibilita’ derivate dall’adozione di protocolli IP, della capacita’ e disponibilita’ di banda, dei dispositivi di ricezione e chi vede fasce di utenti in sofferenza, perchè la tv non e’ ancora in grado di rispondere alle loro esigenze.

Il seminario e’ stato interessante ma molti aspetti non sono stati presi in considerazione, qualcosa vorra’ dire se oggi e’ possibile fare tv senza investimenti, se un cellulare e’ in grado di fare riprese di qualità quasi professionale addirittura in diretta… per non parlare del casino che ancora regna sul piano legislativo anche rispetto al digitale terrestre…. e che nonostante tutto qui da noi non siamo ancora riusciti a risolvere un certo conflitto di interessi 😉

Nonostante questo, almeno sembrava di essere in un mondo reale, rispetto al convegno del 5 dicembre de Co.Re.Com Piemonte ”

La buona tv in Piemonte Рuna televisione migliore ̬ possibile

in cui sembrava di essere saliti sulla macchina del tempo e di essere atterrati nei primi anni ‘80, in cui esisteva la RAI, Mediaset e le nascenti Tv Locali, la cui produzione e’ da sempre sostenuta da mobilifici, concessionari d’auto, chiromanti e spogliarelliste. L’evento aveva come obiettivo la sottoscrizione di un Codice di autoregolamentazione (proposto pero’ dalla Regione quindi non proprio “auto”), dell’istituzione di un bollino di qualità e la promozione di un concorso. E’ stata inoltre presentata una ricerca fatta da un istituto di Roma, che ha monitorato per un mese le emittenti locali e si, ha scoperto che la produzione per bambini e’ quasi inesistente…!!! Va reso merito al CoReCom di aver voluto evolvere da strumento di controllo a strumento di promozione dndstata data la parola) dovrebbero cercare di rendersi conto che il mondo dei media e’ in profonda evoluzione.[:]

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