[:it][Bambini Vivaci] La richiesta d’attenzione in classe[:]

[:it][Bambini Vivaci] La richiesta d’attenzione in classe[:]

[:it]Per sgombrare il campo dagli equivoci, non e’ mia intenzione discutere se l’ADHD sia o meno una patologia.

Quello che mi turba e’ che spesso c’e’ un po’ di faciloneria nell’usare termini, da parte di chi non ne ha la compentenza. Al di la di quelle che possono essere le opinioni personali, sta di fatto che in Italia ci sono Centri specializzati per la diagnosi di questa sindrome e che quando essa sia diagnosticata, si spera (o almeno io me lo auguro) che i medici e gli specialisti mettano in atto le cure più adeguate, farmacologiche e non.
Leggendo per esempio i dati dello studio pubblicato dalla rivista “Medico e bambino” –
Il registro Nazionale dell’ADHD. Situazione dopo il primo semestre di “reale” attività si parla di 373 casi “reclutati” per tutta Italia: un numero piuttosto lontano da qualsiasi % sulla popolazione, e vedo anche che non ci sono bambini “reclutati” sotto i 6 anni.

Ciò non toglie che esistano molte situazioni di bambini/ragazzi agitati, che disturbano in classe, di insegnanti esasperati, e che sempre piu’ queste situazioni siano visibili anche per chi sta fuori: pensiamo a tutto il chiasso mediatico intorno ai filmatini su youtube, al dilagare di bulli e bulletti, di maestre che fanno cose incomprensibili (chi si ricorda della maestra linciata dai mass media per la quale fioroni invoco’ il licenziamento in tronco, che aveva quasi tagliato la lingua a un bambino).

Allora come “gestire” questi bambini che hanno comportamenti irritanti in classe al solo scopo di attirare attenzione ?

Mellor propone come punto di partenza di:

– ripensare ai bambini/ragazzi “peggiori” , nel senso che si comportavano nel modo piu’ irritante
– scrivere cos’e’ che vi dava fastidio e quali erano le vostre sensazioni
– cercare di rispondere a questa domanda “che cosa ci guadagnavano a comportarsi in questo modo”?

Questo dovrebbe servire ad identificare un “pattern” (modello) di comportamento che permetta anche di definire quando la “richiesta d’attenzione” diventa eccessiva, inappropriata e soprattutto prolungata nel tempo tale da diventare un problema per il bambino e per il suo successo scolastico.

Cosa ne pensate?
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