Happy Birthday ISOC

Happy Birthday ISOC

[:it]Il 26 aprile 2012 sulla strada diritorno da Ginevra, dove si era svolto il Global INET 2012, Isoc Italia ha organizzato a Torino
“La difesa di Internet come strumento per la diffusione del sapere e la crescita della conoscenza a beneficio di tutti”.

Una celebrazione che ha visto la partecipazione dei padri dell’Internet italiano nella splendida Sala dei Mappamondi dell’Accademia delle Scienze di Torino: da Angelo Raffaele Meo a Gianni degli Antoni, Enzo Valente, Stefano Trumpy, Laura Abba, Joy Marino  – Qui una parte della registrazione dell’evento.  Sarà il clima generalizzato di crisi, ma c’era molto pessimismo nelle parole dei relatori..

Visioni diverse: chi chiede poca banda per tutti (Meo) piuttosto che tanta banda per pochi, ma il mancato investimento nella fibra ottica – secondo Joy Marino, ci permetterà -forse- di essere i primi del terzo mondo ma ci taglierà definitivamente fuori dal circuito dei Paesi più avanzati.

De Martin ha sottolineato come l’Italia non abbia un approccio razionale alla definizione dell’Agenda Digitale. In particolare ha sottolineato la difficoltà di trovare interlocutori a livello locale, come sappiamo bene noi del  Comitato Torino Digitale  che da un anno cerchiamo di avviare un dialogo con la Città di Torino.  De Martin ha  lanciato la proposta di lanciare le 150 ore digitali per colmare il digital divide sul piano culturale.

Trumpy ha chiuso la tavolta rotonda allargando lo sguardo a quanto accade all’ONU, dandoci un messaggio poco tranquillizzante sul rischio che Internet venga sottomessa ad un maggior controllo da parte di ITU. La prossima mossa si giocherà a Dubai a dicembre.

Fra i commenti del pubblico,  Borri ha sottolineato come Internet debba diventare un servizio pubblico  e che ancora oggi non sia garantita la connessione alle scuole da parte del GARR e che di fatto la rete “non esiste” perché la connettivita’ di un albergo centrale a Torino è la stessa di un rifugio di montagna.

Non esiste democrazia in Internet:  il provider -quando va bene- mi dà una connessione asimmetrica che non mi permette di essere un nodo produttivo sulla rete ..  e i  cittadini  non possono fare nulla, perche’ a nessuno interessano le loro voci, non ai politici che preferiscono la TV broadcast, non al mercato degli operatori a cui interessa il consumo di contenuti digitali e  temo interessi anche poco all’ISOC che non mi pare  che si spenda in battaglie a favore dei diritti digitali.

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