Porta un amico e paghi la metà

Porta un amico e paghi la metà

[:it]Una pubblicità su Facebook  mi aveva incuriosito .. si trattava di designer italiani.. o almeno credo, perche’ per accedere al sito è necessaria la registrazione… una seccatura, ma vabbè. Appena completata la procedura, il sito risponde che ricevero’ un invito per l’accesso fra qualche tempo: se mi interessa pero’ un ingresso immediato devo convincere un altro amico a registrarsi, cosi’ tutti e due avremmo ingresso immediato. Mi dicono anche che ogni amico che invito vale un euro di sconto, fino ad un massimo di 10 euro sugli acquisti futuri.

Al ricevimento della mail di conferma, chiedo di essere cancellata dalla lista di attesa e mi rispondono che il meccanismo dell’attesa e’ reso necessario dall’elevato numero di richieste che stanno ricevendo e che non sono in grado di reggere,  e quindi preferiscono che gli iscritti abbiano accesso ad un’esperienza positiva piuttosto che rincorrere una vendita in più, ma al tempo stesso per chi  e’ interessato utilizzano la tecnica dell’invito. Sottolineo la contraddizione di pagare la pubblicità per un servizio che non si e’ in grado di offrire.

Ora sicuramente questa raffinata tecnica di marketing avrà un nome in inglese e farà leva su qualche aspetto della nostra psiche per cui le cose non immediatamente accessibili, diventano più desiderabili…

Mi viene in mente Google Wave che aveva utilizzato questa tecnica, distribuendo pochi inviti facendoli diventare quasi uno “status symbol”.. gia’ con Google Buzz la caccia agli inviti era stata molto meno partecipata e per fortuna con Google +  hanno lasciato perdere

Gia’ fare i beta tester gratis per Google non e’ il massimo, ma almeno in teoria si aveva accesso a servizi gratuiti e innovativi, ma nel caso di un sito di ecommerce? che non mi lascia neanche vedere quello che vuole vendere?  e che per giunta mi chiede di trascinarmi dietro qualcuno?

Quella della fiducia preventiva mi pare una tendenza che si sta consolidando: ricevo inviti ad app di Facebook  a cui per accedere devo a mia volta spammare anticipatamente  tutti i miei contatti (scusatemi se declino inviti di questo tipo, oltre che ai vari giochini).

Si vedono gia’ alcuni segni di cedimento del sistema: non che ci volesse tanto a immaginare che commenti e  recensioni non fossero tutti fatti da persone disinteressate…. il caso di tripadvisor (qui e qui) è problematico, perché il servizio che vende sono i commenti, e i dubbi sugli algoritmi che misurano la reputation (qui) non ci voleva molto a farseli venire.. cosi’ come sarebbe utile dubitare delle statistiche per esempio di youtube.

l’anno scorso ho letto “Storia d’amore vera e supertriste” e mi sembrava esagerato… a un anno di distanza, lo trovo inquitetante.

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Un pensiero su “Porta un amico e paghi la metà

  1. Ciao Eleonora,
    interessante spunto di riflessione… la tecnica alla base di questa strategia fa leva sul fatto che i consumatori sono ormai soggetti ETERO-DIRETTI, ormai incapaci di fare azioni da soli e che “temono” il giudizio ddegli altri. Quella che comunemente si chiama “catena di Sant’Antonio” in realtà è una tecnica ad inviti.. molti accettano perché: altrimenti cosa penserà chi mi ha invitato se non accetto?
    In più questa tecnica porta degli ottimi risultati anche nella creazione di un nuovo – o quasi – parametro di ricchezza che può essere monetizzato: IL DATABASE con i dati degli “utenti… o forse acquirenti?
    Grazie ancora per il tuo spunto
    A presto
    Emmanuele

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