[:it][Global Voices] Argentina: la campagna e il conflitto sociale[:]

[:it][Global Voices] Argentina: la campagna e il conflitto sociale[:]

[:it]ArgentinaGlobal Voices in italianoNel corso degli ultimi due mesi, l’agenda politica argentina è stata segnata dal conflitto fra il governo e “la campagna”, una generica denominazione che raccoglie diversi gruppi: dai grandi proprietari terrieri alle compagnie private che affittano la terra per la raccolta della soia, ai piccoli produttori e contadini. I problemi sono iniziati quando il Governo ha annunciato la decisione di aumentare le tasse sull’esportazione dei prodotti agricoli, in particolare sulle granaglie.

Questa tassa è conosciuta come “retenzione” e permette al Governo di ottenere una parte del ricavato del totale delle vendite, che porta molto guadagno ai produttori, grazie alla politica economica che in questi ultimi anni ha mantenuto un valore molto alto del dollaro in relazione alla valuta locale.

Di conseguenza, è molto conveniente esportare perché si viene pagati in dollari mentre i prezzi locali sono in pesos, valuta di valore inferiore. Mentre questo scenario sta cambiando a causa dell’alto tasso di inflazione locale, ci sono ancor molti incentivi a vendere all’estero. L’incremento delle retenzioni era basato su uno schema mobile: con l’aumento del prezzo internazionale aumentava anche il tasso di cambio.

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Foto di un posto di blocco nella provincia di Córdoba,
scattata da Pablo David Flores e usata con licenza Creative Commons.

Ad esempio, attualmente l’industria della soia paga il 40%-45% di tasse. L’aumento ha portato ad un duro conflitto: per settimane, i settori collegati alla campagna hanno bloccato le strade e non hanno permesso la circolazione dei camion che trasportavano granaglie, latte e carne. Il risultato è stata la scarsità di molti prodotti di base nelle grandi città . Pur se le proteste sono state temporaneamente sospese in due occasioni, è ancora forte il conflitto fra il Governo, che non ha ridotto le tasse, e quei settori collegati alla campagna, che richiedono invece la diminuzione delle tasse.

Ma qual è stata l’informazione fornita dai blogger sul conflitto fra il Governo e “la campagna”? Vediamo qualche opinione.

Cominciamo da quei blogger che hanno un punto di vista critico sulle proteste. Su Debate Politico [es] è stato pubblicato l’intervento di Adolfo Perez Esquivel, difensore dei diritti umani in Argentina e Premio Nobel per la Pace. Egli sostiene che “le grandi compagnie nazionali e internazionali della soia stanno manipolando e facendo pressioni sul Governo per abbassare la retenzione. Fanno milioni, ma ne vogliono sempre di più, e non si preoccupano dei danni ambientali, delle conseguenze delle monoculture, della riduzione delle foreste naturali, dell’uso indiscriminato dei pesticidi, e della salute e del nutrimento della popolazione”.

Su Arte Política [es] è riportato un comunicato del Frente Campesino (Fronte Contadino), in cui si criticano le proteste dei settori collegati alla campagna. Su Claro de Luna [es] si analizza e critica la posizione dei settori in favore di misure forti per il settore agricolo, con il tentativo di identificare “la campagna” con “la nazione”. E infine, su Los Tres Chiflados [es], blog che raduna vari economisti, Larry, uno degli autori chiede scusa “per il secondo atto più antidemocratico dal ritorno della democrazia”, in riferimento alla decisione dei settori collegati alla campagna di chiudere le strade e provocare la scarsità di scorte alimentari nelle grandi città .

Prima di passare ai blog che criticano il Governo e hanno una posizione più favorevole nei confronti della campagna, vale la pena di dare un’occhiata a due materiali interessanti. Da un lato Andy Tow [es] ha realizzato una mappa delle strade chiuse e del coefficiente Gini, che misura il grado di sperequazione economica fra la popolazione. La sua conclusione: dove esiste minore sperequazione si sono avute le proteste più accesse. Ma, elemento interessante, c’è stata anche una coincidenza fra le aree della protesta e quelle dove si raccoglie la soia, le maggiormente tassate. Dall’altro lato, un gruppo di persone nella provincia di Entre Rios che si occupano design, hanno diffuso un ritratto della Presidente Argentina, Cristina Fernandez, in un campo di soia.

L’altra fazione ha scelto di difendere “la campagna” e ciò ha portato a dure critiche contro il governo Kirchner. Interessante notare come molti di questi blog a sostegno delle posizioni della campagna siano stati creati dai produttori che partecipano alle proteste. Marca Liquida [es] critica il discorso del Governo sulle conseguenze negative della coltivazione di soia, sottolineando, ad esempio, come ciò non generi occupazione. Su Patria Chacarera [es] si sostiene che il Governo non vuole risolvere nessuno dei problemi che portano al conflitto e che, nei fatti, vanno incentivando le reazioni di protesta. Obiettivo di questo blog rimane tuttavia quello di pubblicare post a sostegno delle ragioni di coloro che ritengono le retenzioni solo misure fiscali inique. Un altro blog, Viva el Campo [es] sta raccogliendo le firme per una petizione su Internet, allo scopo di dare sostegno alle proteste per l’incremento delle retenzioni. Un gruppo di produttori di Trenque Lauquen, della provincia di Buenos Aires, hanno creato un sito [es] per spiegare le loro ragioni a supporto delle manifestazioni. E su Refundar la Republica Argentina [es] non si risparmiano attacchi e insulti alla politica agricola del Governo.

In questi giorni, infine, i gruppi che rappresentano i settori della campagna hanno interrotto le misure di protesta e hanno ripreso i negoziati con il Governo, con l’obiettivo di modificare l’aumento delle tasse sull’esportazione. Ma l’accordo, per ora, non sembra affatto vicino.

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