Imparare con i MOOC, come scegliere quelli giusti

Imparare con i MOOC, come scegliere quelli giusti

C’e’ un filo che parte  dalla condivisione dei materiali educativi (oer), passa attraverso i corsi aperti online (opencourseware) e arriva fino ai  MOOC. MOOC significa Massive Open Online Course – Corsi Aperti Online Massivi offerti molto spesso da grandi e prestigiose Università in modo gratuito.

I primi esperimenti di corsi online aperti e con grandi numeri di iscritti risalgono al 2008 (#cck08)  ed erano focalizzati sulle interazioni online fra gli studenti. Uno degli aspetti interessanti stava nell’esplorazione di modelli per educazione online basati su percorsi multipli, non predefiniti. La potenzialità del video in rete,  grazie alla riduzione dei costi per la produzione e la facilità con cui è possibile accederli e condividerli, ha dato vita alla Khan Academy e alla  flipped classroom (classi capovolte) e al moltiplicarsi in rete di video-lezioni universitarie.

Il modello del MOOC non è quello dell’Università telematica, che ripropone l’organizzazione universitaria, con le iscrizioni alle diverse annualità, i corsi, gli esami, i crediti.  Con i MOOC lo studente ha la possibilità  di accedere ad un’offerta a buffet,  all-you-can-learn, in cui i corsi sono a disposizoine gratuitamente, non ci sono prerequisiti per accedere, non si paga nulla, e i contenuti sono di qualità, a volte anche eccellente.  Una barriera per l’accesso ai corsi, che presuppone comunque disporre di un minimo di competenze digitali, un pc e una connessione a banda larga, può essere quella linguistica, perché la maggior parte dell’offerta è in inglese.  Un’altra barriera  è che bisogna avere acquisito un metodo per imparare: se non si è capaci di autorganizzarsi, spesso non si arriva alla fine del corso. Ma soprattutto di fronte ad un’offerta molto ampia,  come scegliere quali corsi seguire? L’offerta è veramente smisurata e poco sistematizzata, e  nessuno  insegna ai propri studenti (ad eccezione degli amici Inquieti) come avvalersi questa opportunità, che può essere integrativa della propria offerta.

In questo post vorrei focalizzarmi proprio su questo tema, come scegliere un mooc  -o meglio- è possibile per uno studente autocostruirsi un percorso di studio coerente?

E’ stCBsOY7LW4AE9Mhsato molto interessante partecipare al primo #Moochour – una twitter chat che si è svolta il 14 aprile (qui lo storify). organizzata da @impactioneers che aveva come ospite Laurie Pickar, che si è inventata il No-Pay MBA.

Laurie ha deciso di autocostruirsi un percorso equivalente ad un Master in Business Admistration, iscrivendosi a MOOC promossi da Università di altissimo livello: la sua storia è raccontata qui  Laurie Pickard, americana e laureata, attualmente vive in  Uganda, per motivi famigliari. Ha documentato il suo progetto sul suo blog No-Pay MBA e ora ha deciso di mettere a frutto la sua esperienza offrendo un servizio analogo, attraverso il No-Pay-MBA 2.0, che però dice non sarà completamente gratuito.  Laura dichiara ch quando ha lanciato l’idea. in 5 giorni ha ricevuto 50 adesioni, dopo un articolo su Fortune ha avuto 1200 pre-registrati.

Durante il #moochour, sono state fatte 5 domande- la prima e’ stata

Qual è il valore dei Mooc per te?  – a cui è stato risposto, impare quello che mi piace, la convenienza, la flessibilità, la possibilità di essere aggiornati senza dover andare fisicamente in università, la curiosità

e poi:

Quale Mooc consiglieresti ad un amico?  C’è stato un Mooc che ha innescato un cambiamento nella tua vita e come? Come hai scelto di iscriverti a un MOOC? Quale sarà il prossimo passo dei MOOC?

Ognuna di queste domande ha avuto risposte interessanti basate sulle esperienze dei partecipanti, che hanno modificato strategie aziendali o si sono inventati nuovi progetti (come Laurie per altro). Interessante il tema che per Laurie il prossimo passo dei MOOC sarà quando le aziende cominceranno ad usarli per assumere le persone (un articolo francese dice che i recruiter considerano positivamente la partecipazione ai MOOC, perché indica curiosità e interesse, e io aggiungerei capacità di autorganizzarsi, proattività e ottima gestione del tempo). Un altro aspetto sarà il valore della laurea che potrebbe essere messo in discussione

La mia domanda è stata su come riconoscere un mooc di qualità e la risposta inaspettata: dalla qualità dei compiti assegnati, in controtendenza rispetto all’idea che sia il grande docente “VIP” a fare un MOOC di qualità. Altro aspetto fondamentale è stato il passaparola, la valutazione di amici e di altri pareri: di nuovo non sembra determinante la reputazione dell’Università che li eroga.

Un aspetto interessante è stato quello delle piattaforme: oltre ai soliti noti, Coursera, Udemy ecc sono state citate due piattaforme che non conoscevo, specializzate per sviluppatori software.  Una si chiama  The odinproject e l’altra  bloc.io  – the worl’s largest online bootcamp  Bloc.io offre corsi immersivi di media durata con veri tutor che ti seguono, non è gratuita ma invito tutti a visitare la pagina in cui confronta diversi sistemi di online learning in ambito web. I sistemi vengono rappresentati come parte di una galassia, e i corsi offerti  confrontati per durata, costo, per un indicatore di 500 ore di esperienza che considerano il minimo secondo la tesi per cui ci vogliono 10000 ore per acquisire davvero una competenza (cfr. Outliers, M. Gladwell), il costo che si paga per ora (nel caso i corsi abbiano una durata prestabilita) e infine una classificazione per profilo, ovvero sei hobbysta, professional o alla ricerca di un lavoro? La pagina è questa –

In un’ora di #moochour ho imparato che i #mooc potrebbero rappresentare il prossimo caso di “economia degli asset dormienti” grazie a persone come Laurie Pickard, che i #mooc non cambieranno le università ma cambieranno gli studenti, che avranno un impatto sul mercato del lavoro e che  l’Europa deve cambiare passo.

Tanto materiale su cui riflettere anche per noi di @Eumoocs 

* Titolo della foto: Massive Young Stars Trigger Stellar Birth, from NASA Multimedia Page. by @Temari09 [:en]

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