La tassonomia di Bloom rivisitata

La tassonomia di Bloom rivisitata

[:it]C’è qualcosa di particolarmente affascinante nelle tassonomie.. sarà che ci danno l’impressione di mettere ordine nel mondo?
Avevamo già tentato, con Corrado Petrucco di aggiornare la tassonomia di Bloom, nel vecchio “Internet per la didattica”, adeguandola all’Internet del 1998..come resistere quindi a questo nuovo tentativo di adeguare la tassonomia di Bloom all’Internet del 2009?
Bloom’s Taxonomy Blooms Digitally parte dalla tassonomia originale che prevede una serie di sostantivi dal basso verso l’alto: conoscenza, comprensione, applicazione, analisi, sintesi, valutazione

bloom taxonomy

e ne propone una che utilizza verbi:
bloom digitale

per indiare le seguenti attività :

  • Ricordare – riconoscere, elencare, descrivere, identificare, ritrovare, etichettare, localizzare, trovare
  • Capire – interpretare, riassumere, inferire, parafrasare, classificare, comparare, spiegare, esemplificare
  • Applicare – implementare, portare a termine, eseguire, usare
  • Analizzare – confrontare, organizzare, descostruire, attribuire, schematizzare, strutturare, integrare
  • Valutare – controllare, ipotizzare, criticare, esperimentare, giudicare, provare, ricercare, monitorare
  • Crere – progettare, costruire, pianificare, produrre, inventare, immaginare, produrre

La parte più interessante è quella che va oltre, associando ad ognuna delle azioni soprariportate, attività proprie del web2.0 e allora Ricordare, significa saper utilizzare tecniche di presentazione del testo che favoriscono la memorizzazione, saper utilizzare sistemi di social bookmarking e tecniche di ricerca, Capire significa tenere un blog ma anche saper micro-bloggare, e commentare quelli altrui, Applicare saper eseguire un’applicazione, caricare e scaricare file, Analizzare utilizzar mashup, verificare le fonti e cosi’ via fino ad arrivare alla creazione di prodotti nuovi video, programmi, wiki.. ecc.

Non so quanto sia corretta questa nuova classificazione, ma sicuramente evidenzia molte nuove competenze che questa nuova Internet richiede e di cui forse non siamo così consapevoli…[:]

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