UNESCO 2009: risorse educative aperte, dalle parole ai fatti?

UNESCO 2009: risorse educative aperte, dalle parole ai fatti?

[:it]UNESCOImage via Wikipedia

La Conferenza mondiale sull’Istruzione Superiore dell’UNESCO, svoltasi a Parigi dal 5 all’8 luglio 2009, ha ospitato il seminario sulle risorse educative aperte coordinato da Susan D’Antoni, storico riferimento per le OER in UNESCO.

Il seminario ha visto la partecipazione di Brenda Gourley della Open University e Barney Pityana della University of South Africa.

Il prof. Pityana, avvocato e attivista, ha sottolineanto che le OER sono accessibili solo a chi dispone di collegamenti veloci e che ci può essere il rischio di un “neo-colonialismo”.  E’ stato osservato come l’open learning sia una strada verso l’equità , ma perché questo sia effettivamente vero servono infrastrutture per rendere accessibili le OER e l’impegno degli accademici nei paesi in via di sviluppo per l’adattamento dei materiali. In merito all’adattamento si è sollevata anche la questione dell’open access.

La conferenza 2009 “The New Dynamics of Higher Education and Research for Societal Change and Development” (Le nuove dinamiche dell’Istruzione Superiore e della Ricerca per il cambiamento sociale e lo sviluppo) con focus speciale sull’Africa,  ha coinvolto circa 1200 delegati da più di 150 Paesi ed è la seconda  dopo quella del 1998. Il comunicato finale è articolato in 53 punti e le OER sono al 13esimo.

Per saperne qualcosa di più si può leggere l’articolo An Academic Revolution in inglese perché in italiano a parte quest‘intervista su Radio Vaticana, non c’è nulla, nè sui vari siti UNESCO  nè su siti delle Università o del Governo.

Eppure a maggio 2009 c’e’ stato il G8 delle Università a Torino che  oltre a un po’ di casino per le strade della città , ha prodotto la sua bella dichiarazione su  Education and Research for Sustainable and Responsible Development..

Intanto sulla lista WCHE (World Conference Higher Education) si continua a discutere, soprattutto di come si possano monitorare in un arco di dieci anni, il passaggio dalle dichiarazioni ai fatti e concretamente si sta discutendo di un piano per creare opportunità per gli accademici nelle Univeristà in Africa, per fermare la fuga di cervelli, creando 1000 posti  con il supporto della Banca mondiale e del G8 e di altre organizzazioni.

Nel frattempo il Presidente Obama ha annuciato il suo piano American Graduation Initiative che prevede 12 miliardi di dollari di investimento entro i prossimi 10 anni, di cui 50 milioni di dollari saranno investiti sulle OER, con l’obiettivo di avere  a 5 milioni in più di laureati nel 2020.[:]

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