l mercato dei contenuti educativi digitali

l mercato dei contenuti educativi digitali

[:it] MediaterraneoA Sestri Levante, l’altro ieri (23 ottobre) si è svolta l’edizione 2008 di DECOM (Digital Educational Content Marketplaces) organizzato in partnership da ELIG (European Learning Industry Group) e Giunti Labs, presso la bella sede del centro conferenze MediaTerraneo. Giuntilabs è anomala nel panorama italiano dell’industria elearning, per la sua capacità di networking internazionale e per essere promotore o partner in progetti innovativi e organismi di definizione degli standard. Ho scoperto quest’evento, chiuso e a invito, grazie alla comunità LETSI, che ha come finalità quella di occuparsi degli standard per l’elearning. LETSI ha 12 fondatori, tra cui ADL, AICC, Adobe, IEEE, il Fraunhofer Institute, e si sta occupando di definire le specifiche dello SCORM 2.0.  LETSI ha avviato una consultazione pubblica nel mese di agosto, che ha raccolto più di 100 paper, tra cui il nostro.

Logo DecommL’evento sponsorizzato tra gli altri CISCO, IBM, CEGOS metteva insieme editori, quali McGrawHill, Pearson, Elsevier e sostenitori dell’open content, tra cui il MIT e l’Università di Delft, come dire il diavolo e l’acqua santa, obiettivo: discutere del futuro del mercato dei contenuti digitali per l’educazione e arrivare alla fine del workshop, con la “Dichiarazione di Sestri Levante” che attraverso l’ELIG, sottoporrà all’Unione Europea e ai governi nazionali suggerimenti per le policy da adottare per fare decollare il mercato dei contenuti europei.
Decom2008 - Intervento MITSul palco, oltre a Fabrizio Cardinali, CEO di Giuntilabs, il responsabile del progetto OCW del MIT, Vijay Kumar, Judy Brown per ADL ed esperta di tecnologie per l’apprendimento, il responsabile del progetto OCW dell’Università di Delft, la cui presentazione è già disponibile su slideshare, Anka Mulder, Joel Greenberg che ha presentato il progetto Learning Space della Open University, Adam Black per Pearson, Bob Bolick per MacGraw-Hill, Tim Hawkings per Elsevier.
Il pomeriggio i lavori sono stati organizzati per “tavoli” (già predisposti fin dal mattino): quello che ho scelto, è stato il primo a popolarsi e forse era anche il più numeroso, tema: Opening Repository, Unleashing Content, Free and Published Content Federations. Al tavolo, gli speaker del mattino, MIT, DELFT ed editori. Mr Kumar, che ha appena pubblicato Open Up Education (disponibile online), è il coordinatore della discussione. Open Up educationBob Bolick, McGraw-Hill, dà  il via alla discussione, dichiarando che lui vede nella federazione di repository di materiali educativi, la soluzione del futuro per i contenuti digitali. Dice anche che il suo mercato non sono gli studenti, ma gli insegnanti. A questi ultimi il compito di adattare i materiali e renderli disponibili in modalità free. Posizione condivisa anche dal rappresentate dell’editore Pearson. Non male, direi come approccio per essere editori.
Kumar del MIT, sottolinea che prendere la decisione di rendere liberi i materiali educativi, non è facile: va ricordato che gratis, o meglio free, vuol dire prezzo uguale zero ma il costo è elevato, si tratta di distogliere risorse economiche a esempio dalla ricerca. Chi si occupa di educazione, deve occuparsi dei materiali didattici, e considerarli come un “servizio”, nella stessa accezione in cui oggi si parla di software “as a service”.
Il tavolo sul DRM, invece è stato disertato con un applauso di tutta la platea.[:]

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