BambiniVivaci] Cervello, Cultura e Comportamento sociale

BambiniVivaci] Cervello, Cultura e Comportamento sociale

[:it]Venerdi 26 settembre ho seguito al Politecnico di Torino il convegno per il ventennale della Fondazione Rosselli, dal titolo: Cervello, Cultura e Comportamenteo sociale. I relatori erano di altissimo livello e l’aula magna era piena. Obiettivo del convegno era il rapporto natura e cultura: ovvero quanto dei nostri comportamentei sociali è di origine innta, inciso in modo indelebile nel nostro cervello e quanto invece è appreso nella nostra interazione con il mondo esterno.

Il convegno con un taglio molto divulgativo (complimenti ancora ai relatori) partendo dallo studio del cervello, ed in particolare dallo studio dei cosiddetti neuroni-specchio, che sono alla base della capacità di empatia delle persone. Nell’intervento del prof. Rizzolatti dell’Univ. di Parma, massimo studioso mondiale dei neuroni specchio, si è parlato anche di bambini/persone affetti da autismo, non grave (quindi niente asperger, violenza e con capacità linguistiche adeguate) e di come questi studi sui neuroni specchio abbiano aiutato ad approfondire la comprensione di ciò che accade nella loro mente. Si è parlato di grammatica universale delle emozioni e di “mente morale”. Sono stati utilizzati molti “dilemmi” classici per spiegare il comportamento umano al netto dei condizionamenti sociali (il dilemma del trolley, il dilemma del dittatore, i diritti del feto…) e anche simulazioni virtuali perche’ si tende a dichiarare che in certe situazioni si prenderebbero decisioni e poi invece nella realtà (anche solo virtuale) sotto l’effetto “pressing” ci si comporta diversamente.

SI è discusso se ci debba necessariamente essere una grammatica delle emozioni universali o piu’ grammatiche, e su cosa si possa definire morale o immorale, e su quali implicazioni questi studi potranno avere sul piano giuridico.

Queste nuove conoscenze hanno anche un impatto sul piano educativo, per capire meglio funzioni cognitive e quindi indirizzare azioni formative.
Ma hanno un valore ancora maggiore, ovvero fare in modo che certa cattiva informazione, certi luoghi comuni siano corretti… quante mamme “frigorifero” hanno sofferto sensi di colpa, prima che si scoprisse che l’autismo ha basi genetiche?
e chi si scaglia contro la chiusura dei manicomi, dovrebbe sapere che la percentuale di crimini commessi dagli schizzofrenici non è piu’ alta di quella dei “normali”
o che l’Italia è un Paese dove l’1% della popolazione sta in galera, contro le percentuali 0,0… degli altri paesi
ricordiamo che la legge siamo noi, perché i politici fanno leggi per accontentare l’elettorato, e quindi per avere leggi intelligenti, occorre avere un elettorato per quanto possibile informato e capace di pensiero critico, e qui vorrei citare, G.B. Shaw “Per ogni problema complesso, c’è sempre una soluzione semplice. Che è sbagliata.”

Ho fatto un po’ di foto con il cellulare delle slide che parzialmente sono leggibili (speriamo che mettano materiali sul sito della fondazione).[:]

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