L’inclusione educativa in Europa durante l’emergenza Covid-19

L’inclusione educativa in Europa durante l’emergenza Covid-19

Questa è la traduzione in italiano dell’articolo che ho proposto ai partner del progetto #Multinclude e a cui ho contribuito con il pezzo sull’Italia. L’articolo e’ pubblicato anche sul sito Dschola

corridoio scolastico senza bambini

 L’articolo è stato scritto o nel periodo fra il 13 aprile e il 17 maggio, dai partner europei.

A cura di Eszter Salamon (ESHA) e Eleonora Pantò (DSchola) con contributi specifici per paese da #Multinclude partner

L”Europa ha vissuto una situazione che non si vedeva dalla seconda guerra mondiale con le scuole chiuse per un periodo di tempo più o meno lungo. La maggior parte dei Paesi ha introdotto l’apprendimento a distanza, affidandosi forzatamente alla tecnologia disponibile a casa e ai genitori come educatori.

Al momento della stesura di questo articolo, le scuole sono ricominciate n alcuni Paesi, ma non in tutti, e alcuni paesi hanno consentito la frequenza solo per alcune fasce d’età. Sono stati chiusi anche i centri di formazione professionale che offrono corsi di formazione pratica, così come le università e altri istituti di istruzione terziaria.

Il consorzio MultInclude, con membri provenienti da Paesi Bassi, Italia, Austria, Malta e Svezia, ha esaminato la situazione dal punto di vista dell’inclusione.

Siamo consapevoli che i sistemi scolastici hanno lottato per essere veramente equi per gli studenti con diverse esigenze di inclusione, ma la nostra attenzione oggi è focalizzata su se e come, le scuole stiano fornendo lo stesso livello di inclusione a tutti o lasciando indietro alcuni studenti.

Il quadro generale mostra che coloro che sono svantaggiati sono stati lasciati più indietro dai sistemi, anche se ci sono state alcune iniziative eccezionali per colmare il divario digitale, sostenute dai comuni e dai governi, e sono presenti anche alcune soluzioni creative per sostenere alcuni di quegli studenti che non possono essere seguiti a casa. Tuttavia, secondo vari sondaggi internazionali (UNESCO, Eurofound), il 20-25% dei bambini in età scolare è scomparso dal radar delle scuole. Nella maggior parte dei Paesi le prime settimane sono state particolarmente difficili, poiché la maggior parte dei governi non ha introdotto una “pausa speciale”, e le scuole hanno avuto solo pochi giorni per prepararsi all’istruzione a distanza. L’incertezza, i governi che annunciano le date di riapertura e poi le spingono in avanti, è stata anche una difficoltà vissuta da molti. I fornitori di istruzione non formale, alcuni dei quali sono presenti tra le pratiche raccolte da MultInclude, hanno preso l’iniziativa di sostenere l’apprendimento di tutti gli studenti

Alcuni nostri partner hanno anche introdotto alcuni nuovi servizi: l’Università dei bambini di Vienna ha gestito una risorsa basata su Facebook per l’apprendimento delle scienze, DSchola ha fornito supporto agli insegnanti alle prese con la tecnologia e l’Università di Malmö ha offerto servizi online per gli studenti che hanno difficoltà di salute mentale, solo per citarne alcuni. Qui sotto potete leggere i riassunti delle sfide e delle soluzioni in alcuni paesi europei del consorzio e non solo, dove il personale dei partner vive e lavora.

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