Discariche abusive sul Vesuvio: informazione dal basso

Discariche abusive sul Vesuvio: informazione dal basso

[:it]Logo della campagna di crowdfunding su YoucapitalCittadini Giornalisti è un’associazione giovanile di Napoli che opera nel campo del cosiddetto “giornalismo dal basso”: il suo presidente Alessio Viscardi, classe 1984, ha deciso di avviare un’inchiesta sulle Discariche Abusive nel Parco del Vesuvio, e si è rivolto a YouCapital, piattaforma italiana di crowdfunding, per avere un cofinanziamento.

L’inchiesta è partita in sordina, ma il contatore delle donazioni ha sempre avuto un ritmo sostenuto: in poche settimane sono stati raccoli i 240 euro necessari a coprire i costi vivi per la realizzazione: le quote di 2 euro sono provenienti in larga parte da cittadini dei paesi di Terzigno, Boscoreale, Napoli e Salerno. Il supporto di Valigia Blu e in particolare di Arianna Ciccone sono stati determinanti per portare a termine l’operazione.

L’inchiesta è stata pubblicata su L’Espresso il 12 ottobre a firma di Arianna Ciccone, con il titolo “Nell’inferno di Terzigno” e comincia così:

Ma è un’emergenza rifiuti o un’emergenza democratica? Me lo sono chiesto subito appena arrivata a Terzigno e alla discarica S.A.R.I riaperta due anni fa da Guido Bertolaso per risolvere l’emergenza rifiuti della Campania.

Era una ex discarica, gli abitanti del vesuviano aspettavano da tempo la bonifica e si sono ritrovati senza fiatare la riapertura, con la promessa che entro un anno il volume dei conferimenti si sarebbe ridotto al minimo grazie all’entrata in funzione del termovalorizzatore di Acerra. Peccato però che questo, ad oggi, funzioni parzialmente: due linee su tre non sono attive mentre l’unica linea funzionante la settimana scorsa si è fermata per un guasto. Pare che accada spesso. Per quel sacrificio i comuni investiti dalla discarica avrebbero usufruito delle compensazioni, soldi che non sono mai arrivati. […]”

Il progetto presentato da Alessio Viscardi a YouCapital era molto chiaro e schematico: la traccia è stata rispettata dal video, che aiuta più di molte parole a capire la situazione:

Il video volutamente non trae conclusioni e non ha una voce narrante per lasciare in sospeso il giudizio.

Questo reportage è particolarmente importante, non solo per l’argomento che affronta ma perché:

1) è la prima cofinanziata con il meccanismo del crowdfunding in Italia
2) è stata promossa da cittadini giornalisti e finanziata da cittadini
3) è stata realizzata in collaborazione con giornalisti professionisti
4) è stata pubblicata sul web di una testata giornalistica tradizionale di tiratura nazionale

Chiudo con le parole di Bernardo Parrella sul suo blog nuovo di zecca su Wired.it:

Il successo di quest’iniziativa che integra al meglio l’attivismo e il giornalismo va salutato come assoluta novità nel panorama italiano. Soprattutto perché raggiunto in maniera rapida ed efficiente, sposando al meglio l’impegno sul territorio e gli strumenti della comunicazione online. Ecco un ottimo esempio di quella combinazione tra la partecipazione di base e i social media che rimane centrale per lo sviluppo stesso di una Rete utile per tutti, ben piantata nel quotidiano vissuto — non semplice accozzaglia di sistemi o gadget alla mercé di utopie vecchie o riciclate.

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