Il futuro della scuola italiana

Il futuro della scuola italiana

La Ministra Azzolina dopo la chiusura delle scuole causa Covid nella primavera 2020 aveva istituito un comitato di 18 esperti per avere indicazioni sulla riapertura: il rapporto intermedio pubblicato a maggio aveva recepito alcune indicazioni nel Piano Scuola, ma poi inspiegabilmente il rapporto definitivo che porta la data del 13 luglio non è uscito fino all’insediamento del Ministro Bianchi, che di quel rapporto è il coordinatore. Nel documento ci sono pagine che rispondono a quesiti sull’edilizia scolastica, le tecnologie digitali, la formazione e il reclutamento dei docenti, il sistema integrato 0-6 anni. Molte cose sono condivisibili: si parla tanto anche di Patti Educativi di Comunità e su questo abbiamo lavorato molto come Comune di Torino coinvolgendo scuole e agenzie educative come i musei e le associazioni. Anche sul digitale e sulle STEM si percepisce che qualcosa è cambiato: si citano i mooc, gli esport , il game learning. Peccato la scarsa attenzione alla conoscenza aperta e al software libero: condivido che le piattaforme didattiche debbano essere scelte e adottate liberamente dalle scuole, ma lo Stato dovrebbe attrezzarsi per dare un servizio, utilizzando e potenziando competenze e servizi (GARR). La parte dove ho trovato le idee più innovative è quella legata agli spazi:

“L’architettura non è solo spazio, ma fondamentalmente tempo, tanto quanto lo è l’apprendimento appunto: parlare di ambienti di apprendimento vuol dire coniugare spazio e tempo come un continuum, e prevedere strumenti, pratiche che coinvolgono studenti e docenti “ [..] Non è una scuola di matrice ancora ottocentesca, fintamente filantropica, come frutto ingenuo della visione utopica della “democratizzazione del sapere”, dell’alfabetizzazione forzata, ma una scuola come “strumento di ricerca delle differenze”, che parli finalmente di grammatiche e di linguaggi, non solo di alfabeti, e che si percepisca e strutturi come capacità dinamica di servizio e di relazione, diversa per ognuno di noi.

Chissà se questo documento sarà la roadmap o rimarrà un utile esercizio.

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