Qui habet aures audiendi audiat
[:it]Insomma me lo sono chiesta anche io, ma non è che fare sta cosa della traduzione volontaria, qualche professionista si risente?
Vero è vero che:
– citizen journalism e blogger, stanno mandando a casa i giornalisti professionisti.. tagli nelle redazioni, giornali che pubblicano esclusivamente in rete… e non parliamo di fotografi o di cineoperatori (chissa se si chiamano così…)
e gli editori? lulu, blurb… tutti posso stamparsi il proprio libro, senza il filtro dell’editore.
e non parliamo dell’indotto della stampa, tipografi, linotipisti..
del resto penso non esistano più le donne che colorano a mano i fumetti (mi ricordo che da piccola ‘sta cosa mi aveva colpito..in tv avevo visto un programma che spiegava come si producevano i cartoni animati alla disney.. e dicevano che per colorare erano meglio le donne)
e l’ufficio tassonomie? quelli che decidono le categorie delle pagine gialle, che tanto si sbagliava sempre… se cercavi “municipio” era sicuramente sotto “citta’”, se cercavi sotto “ospedale” dovevi andare a “azienda sanitaria”.. secondo me sotto sotto si divertivano, a costruire piccole “cacce al tesoro”… poverini anche loro come le signore-coloriste.
i rigattieri? spariti, oggi aprono negozi su ebay.. ma non ci sono neanche piu’ gli spazzacamini, chissa come fanno quelli che hanno il caminetto
i maniscalchi? quelli ci sono ancora, pero’ hanno una specie di officina mobile, vanno dove c’e’ il cavallo da ferrare, tirano fuori la forgia e l’incudine e pin, pun un pezzo di ferro diventa un “ferro di cavallo”
e quei simpatici cambiavalute nei loro bugigattoli? pure i bancari stiano all’occhio.. qui ci si sta organizzando, social lending si chiama… e i pubblicitari non se la ridano troppo
bibliotecari, insegnanti.. e’ gia’ un po’ che sono sotto pressione…
e i traduttori? quelli che cesellano le parole, che si arrabbattano per riprodurre lo stile dell’autore… quelli che quando leggi Quenau o Vian, ti chiedi ma che salti mortali avrà fatto il traduttore per ricreare gli stessi giochi linguistici…
L”amatorialismo di massa” fa saltare rendite di posizione e se certi mestieri sono destinati a sparire, altri dovranno adattarsi alle trasformazioni, ma di sicuro è triste vedere la difesa di categoria passare attraverso meschine insinuazioni perché la professionalità è sempre riconoscibile e riconosciuta.[:]
Un pensiero su “Qui habet aures audiendi audiat”
Chi è che ha detto “Non si ferma il progresso”? LâInternet deve servire a facilitare i processi di comunicazione per âassolutamente tutti ovunque si travinoâ. In giorni nostri, la Terra è una vera âTorre di Babeleâ e perciò servono un pò di gente, come me, per tradurre gli articoli pubblicati sui diversi siti linguistici di âGlobal Voices Onlineâ nellâottica di âdare voci â¦â come lo descrive il Manifesto dellâorganizzazione. Personalmente, credo che ci sarà sempre del lavoro per i “veri” professionisti dâogni tipo di mestiere. Quanto alla traduzione, sono convinta che si nota la differenza di qualità tra un articolo tradotto con fatica e lentezza da un “amatore” come me ed un articolo prodotto da un professionista del mestiere.